Il progetto "Spartiacque" nasce dalla sinergia tra tre prospettive uniche: quella teatrale di Mira Andriollo, la visione filosofica di Natasha Micheli e l'approccio spirituale di Padre Francesco Geremia, frate dell'Ordine dei Servi di Maria. Questa convergenza di arte, ragione e fede ambisce a definire una nuova direzione per la comunità.
L'associazione trae il suo nome dal libro di Don Abramo Levi e da un'immagine simbolica di straordinaria potenza: quella del crinale montano dove l'acqua, arrivata al vertice, si divide in mille rivoli. Un'immagine che rispecchia la missione di unire esperienze divergenti per generare un impatto collettivo significativo.
In Valtellina, un territorio di grande bellezza ma afflitto da crisi esistenziali, come l'alta incidenza di depressione e la difficoltà a stabilire legami profondi, "Spartiacque" risponde puntando sul teatro e sulla filosofia. Queste discipline sono intese come strumenti essenziali per superare l'isolamento e per rafforzare la resilienza della comunità.
Dal cuore dell'associazione è nato il longevo progetto "Teatro Incontro", dedicato ai giovani delle scuole superiori tra Sondrio e Morbegno. Le sue aree di azione non sono meramente didattiche, ma formative: mirano all'educazione alla parola (sviluppando chiarezza espressiva), alla cittadinanza attiva (incoraggiando la partecipazione responsabile) e all'arte scenica (stimolando il pensiero critico e la collaborazione).
Un riferimento costante è l'eredità etica di Don Lorenzo Milani, figura centrale il cui insegnamento promuove il coraggio di obbedire solo alle leggi giuste, quelle che tutelano i deboli e le categorie più fragili della società. Un monito costante all'esercizio del pensiero critico contro lo status quo.
A sua volta, "Teatro Incontro" ha dato vita al gruppo "Fili d'erba", un nome che incarna un'intera meditazione sulla condizione umana: la fragilità apparente dei giovani, unita a una straordinaria forza interiore, capace di resistere e crescere tra le crepe. Il nome richiama anche un detto africano caro a Don Abramo Levi: "Non si può tirare un filo d’erba per farlo crescere," esortando al rispetto dei tempi e delle individualità nel processo educativo.
"Spartiacque" opera in stretta sinergia con il Centro Evangelico di Cultura di Sondrio, innalzando il dialogo interculturale e interreligioso a imperativo etico. L'obiettivo è quello di costruire ponti tra le differenze, riconoscendo l'unità non come uniformità, ma come arricchimento nella diversità.
Il culmine di questa riflessione etica si manifesta con lo spettacolo "Basta!", ispirato alla "Lettera ai giudici" di Don Milani, che sarà messo in scena il 19 dicembre. Lo spettacolo non è un mero intrattenimento, ma un solenne invito a riflettere sul senso della responsabilità collettiva e del coraggio civile. "Basta" diventa, così, un verbo che impone una sosta riflessiva per poi agire in direzione del cambiamento.
L’associazione continua a veicolare il messaggio milaniano e i valori cristiani, promuovendo consapevolezza e rispetto. Attraverso l'arte e la parola, si vuole equipaggiare i giovani a diventare cittadini responsabili e capaci di affrontare le sfide esistenziali con coraggio e lungimiranza.
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