La famiglia evangelica, diversamente da quella cattolica nella sua storia si è sviluppata in forme diverse e da questo sviluppo si ricnoscono denominazioni diverse, ma una medesima identità: metodisti, valdesi, riformati, presbiteriani, luterani, battisti, avventisti, elvetici non hanno più credi che li separino tra di loro, ma un unico grande credo nel Signore Cristo Gesù.
Gli evangelici sono sempre alle prese con il grande tema della giustizia - così anche quando in ambito calvinista si parlò di predestinazione - intesa, però, come la rivelazione che Dio vuole instaurare una partnership con l'essere umano (per una trattazione completa si consulti l'articolo: https://sondrioevangelica.it/la-giustizia-una-prospettiva-evangelica ).
Infatti, sebbene Dio conosca ciò che ognuno sceglierà per la sua vita (perché è onnisciente), egli ha donato all'uomo una parte attiva nel Suo Piano. La giustizia non è semplicemente imposta all'uomo, ma è qualcosa che si manifesta nella vita concreta attraverso la relazione personale tra Dio e l'uomo. Dio invita l'uomo a questa partnership attiva.
L'uomo è chiamato a rispondere e a partecipare attivamente alla realizzazione della volontà divina. L'essere umano non è un semplice destinatario passivo, ma un partner attivo chiamato a vivere secondo le norme dell'alleanza. L'uomo, attraverso l'alleanza, è coinvolto in una relazione bilaterale con Dio, con responsabilità reciproche. L'uomo è chiamato a prendere sul serio la propria parte nell'alleanza con Dio.
Benedetta è la relazione che è posta su un'interazione Dio-Uomo attiva e dinamica. La fede che non è solo accettazione passiva, ma coinvolgimento attivo e consapevole nel piano divino.
In in questo essere umano non si fan distinzioni di sorta: «Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù » (Gal 3:28).
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