Sabato 25 gennaio, ore 10.30. Presso il Centro Evangelico di Cultura, in via Malta 16, 23100 Sondrio (SO). Cos'è l'ecumenismo? Serve il dialogo interreligioso? Sono vie di pace possibili? Tavola rotonda tra don Teresio Barbaro (responsabile ecumenico della diocesi di Como), Francesca Zoccali (giovane teologa valdese), Paolo Tognina (pastore di Poschiavo, teologo e giornalista RSI), Giacomo Ghedini (studioso e rappresentante dell'Associazione dell'Amicizia Ebraico Cristiana) ed Emanuele Campagna (CEC).
È possibile che la fede, lungi dall'essere fonte di divisione, si riveli via maestra di pace? È questo l'interrogativo che anima l'ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Nel contesto della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani (18-25 gennaio), la chiesa riformata di Sondrio e la Parrocchia Santi Gervasio e Protasio promuovono un incontro di riflessione sul senso profondo del dialogo e della teologia intesa come preghiera condivisa.
Questo cammino ecumenico trova radici profonde nella storia della Chiesa, dai primi secoli fino al Concilio Vaticano II (1962-65), evento che ha segnato un cruciale rinnovamento e apertura per la Chiesa cattolica. Non si dimentichi, tuttavia, che i primi quattro concili ecumenici (Nicea, Costantinopoli, Efeso e Calcedonia) sono considerati pietre miliari da tutte le confessioni cristiane. Tali assemblee ricalcano il modello ideale del "Concilio apostolico" descritto negli Atti (capitolo 15), che già all'origine si confrontava sulla differenziazione e integrazione rispetto all'Ebraismo.
Il Concilio, il cui termine rimanda a un'istituzione più antica della Chiesa stessa, ha visto mutare la sua funzione nei secoli: convocato dall'imperatore nell'antichità, spetta oggi al Papa. Alcuni lo hanno definito una sorta di "Parlamento della Chiesa," ma la sua essenza rimane spirituale: esprimere l'unità del Corpo di Cristo sotto la guida dello Spirito Santo.
Il Concilio di Nicea del 325, convocato da Costantino per risolvere la controversia ariana sulla natura di Cristo, fu un evento cruciale. Le sue decisioni ebbero un impatto ben più vasto: sottolinearono l'importanza politica dell'unità religiosa per l'impero e gettarono le basi teologiche del credo, rendendo il cristianesimo una forza coesiva nel mondo mediterraneo.
Oggi, la lezione dei concili non è meramente storica. Essa ci ricorda che il dialogo, pur nella complessità dottrinale, è intrinsecamente legato alla missione cristiana di ricerca dell'unità e della pace, un imperativo etico che supera ogni confine confessionale e chiama i credenti a operare insieme per la giustizia.
Lascia un commento
Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
